Agitazione psicomotoria e agopuntura omeopatica

Agitazione psicomotoria e agopuntura omeopatica

Agitazione a agopuntura
Agitazione a agopuntura

L’ agopuntura omeopatica è utile nei pazienti con  agitazione psicomotoria per  somministrare un effetto sedativo naturale e contenere i disagi neurovegetativi connessi.  L’agitazione psicomotoria è uno status di irrequietezza interiore che può essere esteriorizzato dalla persona in vari modi ma tutti denotati da un eccesso di reattiva e da permanenza. L’ agopuntura omeopatica in tale contesto  estrinseca un effetto ansiolitico mediato sia della liberazione di  endorfine dovuta agli aghi, sia dai prodotti omeopatici  utilizzati. L’ agopuntura omeopatica è congiunge in un unico atto medico agopuntura e omeopatia.  Si tratta della sommnistrazione dei rimedi omeopatia iniettabile  tramite infiltrazione intradermo e sottocute  su punti di agopuntura  indicati per la patologia da trattare.  Questa metodica è  una forte stimolazione ed è apprezzata dai pazienti anche perchè non induce dipendenza ed è priva di effetti secondari sgraditi.

Lo stato di agitazione di un essere umano è una sensazione  non necessariamente connessa a un evento reale. I sintomi sono dovuti alla suscettibilità del paziente denotata da specifiche reazioni neuroendocrine.  La sintomatologia può esprimersi come disturbo esclusivamente  stress correlato oppure può  accompagnare malattie fisiche. Il senso biologico della sofferenza è predisporre di un organismo ad affrontare una minaccia reale o presunta tale. L’obiettivo  del disturbo è sempre e comunque sopravvivere. L’agitazione è una risposta adattativa ad una situazione conflittuale di cui il sistema nervoso ritiene la soluzione prevalentemente fisica e urgente. Il conflitto in oggetto richiede la preparazione ad una risposta di attacco o fuga, per le quali l’agitazione costituisce la messa in moto delle linee metaboliche e ormonali necessarie. A livello umano si osserva purtroppo la sospensione delle risposte biologiche corrette con l’induzione di uno stato di allarme cronico, che coincide con uno stato di agitazione, piuttosto che con un episodio. In natura la categoria unana del conflitto sospeso non esiste e generalmente l’agitazione è un episodio singolo, che si conclude al termine di una risposta istinuale corretta. L’animale risponde per esempio alla percezione di un imminente terremoto con l’induzione di un episodio di agitazione che determina e provvede a tutti i comportamenti idoenei alla sopravvivenza. Una volta terminato il terremoto, l’animale conclude l’episodio di agitazione e ripristina lo stato di relax.

Nell’ uomo il potente e utile strumento biologico della agitazione è utilizzato in modo almeno errato, configurando una sofferenza che si cronicizza  e come tale richiede trattamento specifico.  L’uomo  è coinvolto  in conflitti più complessi di quelli osservabili in natura, di cui parte rilevante è manipolata a suo sfavore. Si osservano conflitti umani appositamente indotti solo per allarmarlo. Le società sedicenti evolute distribuiscono in vario modo allarme tra la popolazione, con  una caratteristica estranea alla natura  e pertanto molto lesiva:  la permanenza. In caso di di un allarme permanente le linee metaboliche e ormonali che perfettamente lavorano in caso di un episodio di emergenza,  sono stimolate in continuo alterando la corretta risposta e culminando in uno stato permante di agitazione.  Questa agitazione psicomotoria è una risposta esclusivamente umana, dovuta all’esaurimento di un raporto naturale con la vita. Questo meccanismo assolutamente lesivo è osservabile in tutti i contesti ed è parte non irrilevante della sofferenza umana. Quando l’agitazione psicomotoria supera determinati limiti è necessario trattamento.

La visita medica  è necessaria per la diagnosi iniziale sopratutto per escludere qualunque malattia organica, che possa provocare gli stessi disturbi. L’ agopuntura omeopatica si applicherebbe anche in questo caso, ma non certo concluderebbe il trattamento.  La terapia convenzionale consiste nella prescrizione di farmaci ansiolitici e/o psicoterapia.  Nei malati che già assumono ansiolitici, il trattamento con agopuntura omeopatica  non li esclude, ma si sovrappone. Solo quando il malato si sente meglio si può procedere a un wash out farmacologico graduale, nel rispetto delle problematiche connesse a dipendenza.  L’ agopuntura omeopatica   è una tecnica sedativa e regolante il neurovegetativo. La terapia  non implica dipendenza ed è priva di controindicazioni significative. I  rimedi di omeopatia idonei alla modulazione emozionale  sono infiltrati su agopunti coerenti.  La metodica richiede all’ agopuntore una conoscenza profonda dell’ omeopatia poter somministrare questa terapia.  L’ iscrizione presso l’ Ordine dei Medici e presso il Registro dei medici che praticano l’ agopuntura e omeopatia, sono una indicazione e garanzia sulla qualità della formazione ricevuta dell’operatore. L’ agopuntura omeopatica l’ agitazione non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale. Al contrario l’ agopuntura omeopatica stabilisce con esse una virtuosa sinergia e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.

Dott. Fabio Elvio Farello, Agopuntura  a Roma